The chain

The chain
Adrian McKinty

Longanesi, pubblicato nel Agosto 2019
352 Pagine

"Il tuo telefono sta squillando. Uno sconosciuto ha rapito tuo figlio. L'unico modo per riaverlo è rapire un altro bambino al suo posto."

Rachel è una donna a cui la vita non ha risparmiato dispiaceri e problemi, è divorziata, ha appena trovato un lavoro che spera possa darle un po' di stabilità, e come se non bastasse, ha combattuto un cancro che potrebbe tornare in qualsiasi momento. Non è una persona benestante, eppure, la catena ha scelto lei.
"Devi ricordare due cose", le dice una voce distorta da qualche congegno. "Uno: non sei la prima e di certo non sarai l'ultima. Due: non è una questione di soldi. Ogni cosa viene fatta per la catena."
Una donna ha rapito sua figlia, e se vuole rivederla deve rapire il figlio di qualcun altro e continuare la catena.
Rachel, da donna che stava sistemando i cocci della sua vita, diventa una criminale, ma se vuole riavere la sua piccola Kylie deve obbedire agli ordini.

"The chain" è uno tra i libri più attesi di questa estate 2019, portato in Italia grazie a Longanesi il 29 agosto. Un libro che inizia senza preamboli e premesse, ma anzi, si è immersi in una storia turbolenta dalla primissima pagina, ed è immediatamente chiaro il concetto di catena su cui gioca Adrian McKinty. La catena è qualcosa da cui non si può uscire, ogni componente sa perfettamente che ogni anello è fondamentale per tenerla in piedi, e quindi la catena non l'abbandonerà mai, costi quel che costi.

Ogni genitore sa che dal momento in cui nasce un figlio si farebbe qualsiasi cosa per lui, anche cose inimmaginabili, ed è proprio su questo che fa leva la catena. Intercetta, sfida e obbliga i componenti. L'autore fa capire quanto, di fronte all'amore per un figlio, la propria etica venga messa in discussione e il pensiero di perdere una persona amata possa far compiere azioni impensabili. Rachel ne è l'esempio, ed è una protagonista che suscita da subito la compassione del lettore, proprio per le sue caratteristiche da donna fragile. Ma cosa è davvero disposta a fare per salvare sua figlia?

È un thriller che gioca attorno a due poli: amore per i figli e odio verso chi cerca di distruggere questo legame. Scritto con uno stile accattivante e scattante, in cui i capitoli che si susseguono sono brevi e veloci, tanto da dare l'idea di una vera e propria corsa contro il tempo.
Suspense e colpi di scena si rincorrono continuamente tra le pagine, e fino alla fine la domanda è una sola: chi si cela dietro ad un organizzazione così disumana?
Vittima e carnefice sono gli altri due poli affrontati nel romanzo, due concetti molto labili in cui spesso il confine tra i due è davvero sottile. Leggendo "The chain" si viene travolti, ci si sente parte attiva della storia e non si può fare a meno di immedesimarsi nella situazione di Rachel e continuare a sperare insieme a lei che tutto andrà bene.

Un thriller psicologico bellissimo, che proprio come una catena ti lega e ti vincola alle pagine, e se l'intento di McKinty era quello di sentirsi incastrati, con noi ci è riuscito in pieno. Non spezzate la catena!

The chain
Adrian McKinty

Longanesi, pubblicato nel Agosto 2019
352 Pagine

"Il tuo telefono sta squillando. Uno sconosciuto ha rapito tuo figlio. L'unico modo per riaverlo è rapire un altro bambino al suo posto."

Rachel è una donna a cui la vita non ha risparmiato dispiaceri e problemi, è divorziata, ha appena trovato un lavoro che spera possa darle un po' di stabilità, e come se non bastasse, ha combattuto un cancro che potrebbe tornare in qualsiasi momento. Non è una persona benestante, eppure, la catena ha scelto lei.
"Devi ricordare due cose", le dice una voce distorta da qualche congegno. "Uno: non sei la prima e di certo non sarai l'ultima. Due: non è una questione di soldi. Ogni cosa viene fatta per la catena."
Una donna ha rapito sua figlia, e se vuole rivederla deve rapire il figlio di qualcun altro e continuare la catena.
Rachel, da donna che stava sistemando i cocci della sua vita, diventa una criminale, ma se vuole riavere la sua piccola Kylie deve obbedire agli ordini.

"The chain" è uno tra i libri più attesi di questa estate 2019, portato in Italia grazie a Longanesi il 29 agosto. Un libro che inizia senza preamboli e premesse, ma anzi, si è immersi in una storia turbolenta dalla primissima pagina, ed è immediatamente chiaro il concetto di catena su cui gioca Adrian McKinty. La catena è qualcosa da cui non si può uscire, ogni componente sa perfettamente che ogni anello è fondamentale per tenerla in piedi, e quindi la catena non l'abbandonerà mai, costi quel che costi.

Ogni genitore sa che dal momento in cui nasce un figlio si farebbe qualsiasi cosa per lui, anche cose inimmaginabili, ed è proprio su questo che fa leva la catena. Intercetta, sfida e obbliga i componenti. L'autore fa capire quanto, di fronte all'amore per un figlio, la propria etica venga messa in discussione e il pensiero di perdere una persona amata possa far compiere azioni impensabili. Rachel ne è l'esempio, ed è una protagonista che suscita da subito la compassione del lettore, proprio per le sue caratteristiche da donna fragile. Ma cosa è davvero disposta a fare per salvare sua figlia?

È un thriller che gioca attorno a due poli: amore per i figli e odio verso chi cerca di distruggere questo legame. Scritto con uno stile accattivante e scattante, in cui i capitoli che si susseguono sono brevi e veloci, tanto da dare l'idea di una vera e propria corsa contro il tempo.
Suspense e colpi di scena si rincorrono continuamente tra le pagine, e fino alla fine la domanda è una sola: chi si cela dietro ad un organizzazione così disumana?
Vittima e carnefice sono gli altri due poli affrontati nel romanzo, due concetti molto labili in cui spesso il confine tra i due è davvero sottile. Leggendo "The chain" si viene travolti, ci si sente parte attiva della storia e non si può fare a meno di immedesimarsi nella situazione di Rachel e continuare a sperare insieme a lei che tutto andrà bene.

Un thriller psicologico bellissimo, che proprio come una catena ti lega e ti vincola alle pagine, e se l'intento di McKinty era quello di sentirsi incastrati, con noi ci è riuscito in pieno. Non spezzate la catena!
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